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Come le antenne di un insetto, i piedi cercano di capire.

17.01.2020

LOGBOOK 7 #FIUMEDELLEPERLE

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Folco da anni cammina scalzo.  Anche in Cina ha camminato scalzo. 

Gli ho chiesto perché, che senso avesse? Lui mi ha risposto così:

In genere si cammina scalzi per semplificare, per tornare a essere vicini alla terra, per sentirla con le nostre mani basse. E’ bello provare ad andare sull’erba all’inizio, poi ancora meglio e’ salire su per un sentiero ruvido di montagna con sassi e stecchi – per intuirne il carattere.

In città già si cammina meno volentieri scalzi perché (a parte gli sguardi della gente) l’asfalto e’ più monotono e “sporco”, si dice. Immaginiamoci allora camminare scalzi lungo una spiaggia coperta di plastica! Ma la verità e’ che e’ bello anche questo. Ti senti più presente. Non stai scappando, non stai cercando di distanziarti dall’immondizia ma ci sei dentro, ne fai parte in un certo senso. Ed e’ vero. Dopo tutto, di chi è tutta questa roba colorata? E’ nostra! A un certo punto ci piaceva, la volevamo tanto. Ora l’abbiamo buttata via.

Come le antenne di un insetto, i piedi cercano di capire:

cos’e’ questa cosa? Che intenzioni ha?

Dopo lunghi giorni nel fiume e sotto il sole e’ diventata morbida, tenera quasi. Triste anche lei che non abbiamo trovato una soluzione migliore.

 - 10 Rivers 1 Ocean
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